Con sè e con gli altri

Il contatto con gli altri è veramente possibile solo quando si è in contatto con se stessi.
Ecco un semplice esercizio da fare con un amico per centrarsi nel proprio processo:

Respirate e muovetevi per qualche tempo per conto vostro. Mappate il vostro stato energetico. In piedi respirate intenzionalmente e seguite il percorso dell’energia attraverso tutto il corpo. Controllate i vostri punti terminali. Sono tutti svegli? C’è un passaggio libero di energia in entrata e in uscita da questi? Ora andate verso il vostro amico. Notate se siete in contatto con il vostro corpo. Lasciate che i vostri occhi entrino ed escano da un contatto visivo mentre osservate i cambiamenti che avvengono nel vostro corpo in risposta al vostro essere in contatto con lui.

Questo vi sembra incredibilmente semplice? Provatelo, potrebbe sorprendervi. Il vostro livello di consapevolezza diminuisce? Generalmente vi chiudete in aree specifiche? È molto difficile per la maggioranza delle persone della nostra cultura stare simultaneamente in contatto col proprio corpo e con un’altra persona. Quando la parola è parte dell’interazione noi entriamo nel regno di un’arte avanzata. La base di un processo corporeo è permettere il contatto con se stessi stando contemporaneamente in contatto con altri. Mentre siamo in contatto con un altro, quanto spesso rinunciamo alla consapevolezza della nostra esperienza?

I contatti umani possono essere un’esperienza molto vaga. Abbiamo tutti sentito qualche volta dire: “Sentivo che non mi ascoltava veramente” oppure “non so proprio come raggiungerla”. Definire il contatto ad un livello funzionale può collegarlo più facilmente ad un’esperienza corporea. Isolando le concrete funzioni del contatto noi abbiamo uno strumento per praticare e imparare come essere in contatto con gli altri. Il contatto con gli altri è veramente possibile solo quando si è in contatto con se stessi.

Susan Aposhyan